VIAGGI, PENSIERI, EMOZIONI
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Monday, October 25, 2010

Sono un downshifter?




Quasi esattamente un anno fa.
Era il 6 novembre.
Mi trovavo a Scotland Bay, vicino a Chaguaramas, Trinidad e Tobago.
Controllai la posta elettronica e trovai una mail di mio fratello.
Mi invitava a leggere un articolo apparso su ilFattoQuotidiano.
In questi giorni, quasi per caso, mi è capitato in mano il libro in questione, Adesso Basta.
Se non fosse stato un incontro così fortuito, non cedo che sarei andato alla ricerca di quel libro. Un po' per presunzione, visto che io ho già cambiato vita, e un po' per invidia, visto che lui ce l'ha fatta e io no.
Comunque, l'ho letto.
Effettivamente è un buon libro, un manuale per downshifter, con numerosi consigli e un programma ben articolato su come muovere i primi passi nella vita lenta.
Certi passaggi meritavano una riflessione e un approfondimento più lungo di quello che sono riuscito a dedicare, ma mi sono identificato in moltissime delle sue digressioni, nei suoi esempi e nella scelta delle citazioni.
Condivido anche quello che lui considera valore, ovvero il fare, il risparmio come fonte di guadagno, il consumo responsabile e l'utilizzo intelligente delle risorse.
E' tutto parte della mia educazione, famigliare soprattutto.
Anche se l'autore ammette di rivolgersi ad un pubblico giovane e benestante, ho trovato troppo restrittivi gli esempi al capitolo 'Facciamo un po' di conti'.
Le cifre che considera sono fuori dalla media, visto che secondo lui 3500 euro netti al mese sono uno stipendio buono e 5500 euro uno più che buono.
Per me queste cifre sono nella soglia dei ricchi, mentre per lui no.
Quello che lui considera è un tenore di vita prettamente milanese. Cifre d'affitto esose, migliaia di euro spesi per cene e altri vizi che io non considero nemmeno in un budget perchè sono attività talmente estemporanee da rientrare nella voce 'Varie'.
E' chiaro che io e Simone apparteniamo a due target sociali molto differenti, ma nella mia cerchia di amici non conosco nessuno che abbia queste entrate.
(Se c'è qualche amico che mi sta leggendo e rientra in queste cifre, per favore mi inviti a cena)
Quindi il downshifting, ovvero il passaggio a nuova vita, che propone lui è inattuabile.
Secondo i suoi conti uno dovrebbe riuscire ad accumulare qualcosa come 400mila euro liquidi, almeno, in una dozzina d'anni, facendo qualche sacrificio e con qualche accorgimento.
Innanzitutto uno che vuole cambiare vita, già per il fatto che lo sta pensando non è disposto a tener duro altri 12 anni, e poi sono troppo pochi i casi in cui si riesce ad accumulare tali risorse.
Quindi, in base alla mia esperienza, i casi sono altri.
Arrangiarsi, trovare lavori alternativi, fare l'istruttore di vela, non è così semplice come dice.
A mio avviso Simone è uno bravo. Uno che sa scrivere, che ha fatto un lavoro manageriale ad alti livelli e quindi ora sa come fare il manager di sè stesso in maniera proficua e anche redditizia.
Insomma, dalla parte di chi può dire 'ho cambiato' invece di 'cambierò vita', mi sento di ribadire che la strada e dura, faticosa. Il prezzo da pagare per la libertà è alto.
Del resto lo scrive anche Simone "questa per la libertà non è una scampagnata per buontemponi. E' una guerra"
Bene, ora che io sono in guerra, vi dico che partire per il fronte è l'unico modo per sentire il gusto della libertà ma che occorre avere buone armi e molta forza.
Io mi trovo un po' a corto di munizioni, al momento, ma sono convinto della ciclicità, dell'alternarsi dei ritmi.
Quindi, ringrazio Simone per i suoi preziosi consigli, suggerisco comunque di leggere il libro, ma vorrei dare voce a tutto un sottobosco di gente che condivide la scelta, ma si affaccia a tutt'altra realtà.
Ci accomuna il passione per la scrittura, la navigazione, la buona cucina, fatta e mangiata, la passione per i viaggi, ma la sostanziale differenza tra il mio cambio vita e il suo sta nel piano: il suo è un progetto meditato a lungo, costruito piano piano, meno impulsivo e un po' calcolato. Una sorta di salto con paracadute, che sicuramente fa meno male.
Io ho tagliato i ponti col mondo per imbarcarmi e viaggiare, senza preoccuparmi troppo del futuro, che è il mio attuale presente.
Sono due scelte diverse, fatte su basi diverse e da persone diverse.
In questo senso non so se potermi considerare un downshifter a pieno titolo.
Tra qualche mese, quando avrò ricomposto un po' di pezzi, magari sarò in grado di scrivere il mio 'Ho detto Basta', un manuale per cambiare vita per impazienti e disoccupati.

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