VIAGGI, PENSIERI, EMOZIONI
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Saturday, August 21, 2010

Se potessi urlare terra

Potrei raccontare di una nuvola bianca che avvolge un colle nell'unico giorno in cui non è solo. Pagnotte alla disgraziata, ricotte forti, seppie ripiene, vongole veraci, stocco a' ghiotta.
Un passaggio a est, dove la taranta pizzica pizzica. Delusioni del cuore e dell'amore. Potrei spendere ore a parlare di un nuovo ritorno, della mia nuova casa, di quello che non ho.
Dei passaggi di tempo, delle anime salve, di Palermo e del suo decadente silenzio in una domenica d'Agosto che non appartiene a nessuno.
Oria, cicoria, finocchietto selvatico e fichi d'india. ulivi e vino. Otto anni di tempo. Quello che ero, il mio pensiero libero, il non-pensiero.
Per chi sono queste parole?
Lettere per nessuno, lettere di altri che leggono altri ancora.
Poesie silenti.
Silenzi che ho aspettato per mesi e che poi nessuno ha voluto.
Se sono confuso è perchè non so scrivere niente di tutto quello che io ho vissuto.
Oggi sono a Tangeri, schiacciato dalla prua di cemento scrostato di una barca che ha toccato di nuovo terra.
Terra che io non posso urlare.
Terra dopo un'oceano che non ho navigato ma ho vissuto.
E nel mio mare non ho ancora smesso di naufragare.

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