Ho lanciato una proposta su Facebook, ma sarebbe bello che il giorno di silenzio si estendesse anche fuori dai Social Network.
I made a proposal on Facebook, but it would be nice if the day of silence would be also out of the Social Network
Lo tsunami e il terremoto in Giappone, la guerra in LIbia, le rivolte in Egitto, Tunisia e gli altri paesi Nordafricani. I barconi della speranza che approdano a Lampedusa, quelli che affondano.
Guerre, morti, catastrofi naturali.
Ci sono, ci saranno.
Nelle ultime settimane si sono accavallati eventi di importanza planetaria con una vicinanza temporale inconsueta e notevole dispendio di vite umane.
E noi?
Noi continuiamo le nostre vite. A noi non è ancora successo niente.
NOI CONTINUIAMO A SEGNALARE QUALCHE VIDEO SU FACEBOOK, A SCRIVERE QUALCHE RACCAPRICCIANTE COMMENTO SUL TEMPO E A GIOIRE PER L'ARRIVO DELLA PRIMAVERA.
Noi che ancora abbiamo l'elettricità, internet, cibo, tempo, possiamo permetterci di scrivere parole che potrebbero essere scritte domani, uguali. O mai. Non cambierebbe niente.
Il 25 MARZO dimostra a te stesso e agli altri che non sei indifferente.
Fermati e rifletti. Dedica il tempo che trascorreresti su Facebook per fare una qualcosa per gli il mondo in cui vivi.
In silenzio.
Usa questa potentissima arma per diffondere un pensiero, per chi vuoi, come vuoi, ma senza nessuna parola, nessun commento, nessuna canzone. Per un giorno, senza alcuna stronzata.
The tsunami and the earthquake in Japan, the war in Libya, the riots in Egypt, Tunisia and other North African Countries. The boats going to Lampedusa, the ones that sink.
Wars, natural disasters.
There are, there will be.
In recent weeks events of global importance and unusual proximity in time are consuming lives.
What about us?
We continue our lives. It didn't happend to us yet.
WE CONTINUE TO POST SOME VIDEOS ON FACEBOOK, TO WRITE CREEPY COMMENTS ABOUT THE WEATHER AND ENJOY THE UPCOMING SPRING.
We still have electricity, internet, food, time, we can afford to write words that be written tomorrow, the same. Or Never. Nothing would change.
The 15th of March show to yourself and to others that you are not indifferent.
Stop and think. Spend the time you would spend on Facebook to do something for the world you live.
In silence.
Use this powerful weapon to spread a thought for who you want, how you want, but with no words, no comments, no songs. For one day, with no bullshit.
I hope you will share and participate.
Saturday, March 19, 2011
Tuesday, March 1, 2011
La strana notte di un italiano a Berlino.| The strange night of an Italian in Berlin
E' successo, succcede, succederà.
Mi addormentavo sul tram 23 al mattino. Lo prendevo per andare a lavorare, ero in ritardo, ma riuscivo ad addormentarmi e svegliarmi al capolinea, dietro il duomo di Milano, 4 fermate oltre quella a cui sarei dovuto scendere. Quindi aspettavo che il tram ripartisse e tornavo indietro, per poi entrare in studio con mezz'ora di ritardo anzichè i giustificabili 10 minuti.
Mi sono addormentato due (o tre?) volte sulla linea due della metropolitana, direzione Cologno.
La mia fermata era Udine. Avevo trascorso la serata sui Navigli, in entrambi i casi. Quindi avevo preso la metropolitana a Porta Genova, ovvero una dozzina di fermate da Udine. A mezzanotte il treno è spesso quasi vuoto e quindi ci sono posti a sedere. Purtroppo. Dodici fermate, un paio di birre, la stanchezza, il posto a sedere, il tepore del treno nelle notti d'inverno. E' praticamente impossibile non addormentarsi.
Il risveglio a Cologno Nord era terribile.
Rendersi conto di essere in periferia di Milano, nel cuore della notte e di essere sull'ultimo treno è una sensazione più spiazzante di aprire il portafoglio e trovarlo vuoto.
Ma in entrambi i casi me la sono cavata con l'autostop, di cui uno dei due con un tipo con la gamba di legno che mi ha costretto a fargli fare 5 euro di benzina.
Alla lista dei mezzi su cui addormentarsi posso aggiungere gli aerei, ma per quelli non c’è probelma nè rischio e i treni.
Sono sceso a Milano Centrale anzichè a Lamrbate innumerevoli volte, ma si tratta solo di cambiare percorso metropolitano, ma sono anche sceso a Venezia Mestre anzichè a Padova.
Ma veniamo a Berlino.
Serata con amici, dalla parte opposta della città.
Chiacchere, cibo, un paio di bicchieri di vino.
Alle spalle un duro pomeriggio di lavoro in un ristorante, per cui ero già stanco appena arrivato.
A mezzanotte decido che è ora di andare, per non rischiare di perdere l'ultimo treno.
Saluto tutti, mi metto berretto, sciarpa e guanti e mi incammino verso la metropolitana. Due fermate verso sud per poi cambiare e prendere il treno che fa tutta la circovallazione, detta RING. Da Neuköln a Schönhauser Allee saranno circa 8 fermate, con cambio intermedio a treptower Park. Fino al cambio tutto ok.
Scendo, salgo sul treno di fronte al mio e commetto l'imperdonabile errore di sedermi.
Già. Mi sono addormentato.
Mi sveglio di soprassalto sapendo benissimo di aver mancato la mia fermata, scendo al volo e mi dirigo verso una coppietta che si sbacciucchiava per chiedere dove sono e come fare per tornare a casa.
Loro mi guardano e mi dicono
- dovevi prendere il treno che è appena partito (quello da cui ero sceso).
Poi ci ripensano e dicono,
-ma puoi prendere anche questo, è uguale, tanto sei dalla parte opposta.
Arriva il treno e il tipo mi fa vedere sulla cartina dove sono e dove devo andare.
I due punti sono diametralmente opposti.
Mi siedo e mi metto l'animo in pace. Sicuramente non mi riaddormenterò, sono troppo incazzato con me stesso.
Mentre i nomi delle fermate si susseguono sul display del treno mi rendo conto che il treno fermerà una stazione prima di quella vicino a casa mia e con ogni probabilità non ce ne saranno altri che continuano la corsa.
Infatti e così. Arrivo a Gesundbrunnen che è più o meno come essere a Cologno e mi avvio a piedi. Chiedo informazioni a un passante che mi rassicura sulla direzione corretta.
Sono l'unico essere vivente che cammina.
C'è un silenzio incredibile, non sembra nemmeno di essere in una metropoli.
La luce è invernale. La notte fondissima.
Fortunatamente la mia abitazione è quasi a metà tra le due stazioni quindi la camminata si risolve in una ventina di minuti. Riconosco il ponte pedonale e dopo averlo attraversato sono praticamente a casa.
Sono quasi le 3.
Ora, premiil pulsante Rewind e rivedi tutta questa storia aggiungendo un particolare non di poco conto.
Un tappeto arrotolato che mi ha regalato il mio amico Jonathan.
Me lo sono portato sulla spalla per tutto il tempo.
Ce l'avevo accanto mentre dormivo, ce l'avevo mentre chiedevo informazioni per il cambio di treno e mentre chiedevo informazioni alla coppietta sbacciucchiante dopo il risveglio.
Ce l'aveo mentre camminavo solo, nella notte, sul ciglio di una strada.
Ma se qualcuno mi ha visto, dalla finestra di casa non potrebbe mnai immaginare che quello ero io, italiano, con i baffi (si ho i baffi, presto saprete perchè) e che camminavo verso casa perchè mi ero addormentato sul treno.
Se almeno fosse stato un tappeto volante...
Se almeno fosse stato un tappeto volante...
The strannge night of an Italian in Berlin
Anyone who knows me knows that. I fall asleep on public transport. It happned, it happens, it will happen. I used to fall asleep on the tram 23 in the morning. I took it to go to work, I was late, but I could fall asleep and wake up at the terminal, behind the Duomo di Milano, 4 stops after the one that I had to hop off. So I waited for the tram to depart and return back, and then enter the studio half an hour late instead of 10 minutes justifiable. I fell asleep two (or three?) times on the subway line, direction Cologno. My stop was Udine. I spent the evening on the Navigli, in both cases. So I took the subway to Porta Genova, a dozen stops from Udine. At midnight the train is often nearly empty, and then there are availableseats. Unfortunately. Twelve stops, a couple of beers, tireness, the seating, the warmth of the train on winter nights. It 'a almost impossible not to fall asleep. The awakening was terrible in Cologno Nord. To realize that you are in the suburbs of Milan, in the middle of the night and you just exit the last train is a more unsettling feeling to open your wallet and find it empty. But in both cases I got a hitch, one of the two with a guy with the wooden leg that forced me to make him € 5 of petrol. To the list of transports on which to fall asleep I add airplanes but for those there is no problems nor risk and trains. I got off at Milano Centrale instead Lamrbate countless times, but it is just about changing subway paths tor each the final destination but I also went to Venice Mestre instead of Padua. But we come to Berlin. Evening with friends, on the other side of the city. Chatter, food, a couple of glasses of wine. Behind a tough afternoon's work in a restaurant, so I was already tired just arrived. At midnight, I decide it's time to go, not to miss the last train. I say goodbye, I wear cap, scarf and gloves and walk to the subway. Two stops south to then change and take the train that makes all the RING. Schönhauser Allee is about 8 stops from Neuköln (maybe less), with changing at Treptow Park. Until that cconnection everything ok. I get down, get on the train in front of me and I commit the unforgivable mistake of sitting down. Yeah. I fell asleep. I suddenly wake up knowing full well that I have missed my stop, I get off the train and head for a canoodling couple to ask where we are and how to get home.
They look at me and tell me - you should have taken the train has just left (the one from which I came). Then they look back and say, -But you can take this too, is the same, so you're on the opposite side. The train arrives and the guy shows me the on the map where we are and where to go. The two points are diametrically opposed. I sit. Certainly I will not fall asleep, I am too angry with myself. While the names of the stops appear one after another on the display of the wagon, I realize that the train will stop before the station near my house and most likely there will be no others which will continue the trip. Indeed. I get to Gesundbrunnen which is more or less like being in Cologno and I start walking. I ask information to a guy that reassures me about the correct direction.I am the only living being who walks. There is an incredible silence, Ir does not even seem to be in a big city. The light is winterlike. The night very deep Luckily my house is almost midway between the two stations and then the walk ends in about twenty minutes. I recognize the pedestrian bridge and after crossing it I am almost home. It's almost 3 o'clock. Now, push the Rewind button and review the whole story adding a significant detailA rolled-up carpet that my friend Jonathan gave me. it was on my shoulder all the time. I had it close while I slept, I had it when I asked for information at the connection station and when I asked t information at the cuddling couple. I had it while walking.alone at night, on a roadside. But if someone saw me from the window of the house could not imagine that was me, Italian, with a mustache (I have a mustache, soon you'll know why) and walked home because I had fallen asleep on the train.
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