Monday, March 12, 2012
The Pink Salmon Fantasy
Ho camminato le grandi città, il delirio di un labirinto senza regole né direzione.
Ho camminato le acque di un fiume che non muore mai.
I tappeti fatti a mano di una vecchia senza volto.
Ho camminato fango e merda, centimetri di adrenalina sotto montagne che non ho mai visto.
Ho camminato mani di scimmie, immobili e rosse e bollenti.
Ho camminato la polvere, il freddo, le notti e le costellazioni senza luna.
Ho camminato il mio sordo silenzio, la voce di un bambino che non ha mai pianto.
Ho camminato ferite senza sangue, rughe di vecchi che lentamente bruciano.
Ho camminato denti marci, bocche nere sotto cappucci appuntiti.
Ho camminato dentro scarpe rotte, calzini inadeguati alla mia pelle.
Ho camminato la leggerezza del vento, le impronte microscopiche distrutte dal mio cammello.
Ho camminato il disegno invertito della Coca Cola, le lettere e i segni che non so decifrare.
Ho camminato la penombra colorata di muri di seta, dove sentirmi comodo solo dopo averne acquistato qualche metro quadrato.
Ho camminato solo voci di uomini, delle donne non ho baciato nemmeno le mani.
Ho camminato dietro carri e cavalli, asini carichi e pastori calmi.
Ho camminato questo tempo, questo paese.
Questa libertà.
Questo lusso nascosto dietro l’uniformità delle pietre.
Le fontane e il ferro, il legno e la morbidezza e il cuoio.
Ho camminato la mia voce, soffocata nel mio solitario viaggio.
Ho camminato quella che squarcia il giorno e la notte.
Parole di Dio che non ascolta nessuno.
Suoni e ombre di uccelli cattivi, passi di gatti grassi.
Ho camminato sotto una barca di legno blu.
Non solo cemento e mare
Cemento e mare.
Ci sono campi sotto i miei piedi.
Terra nuda, colline e neve.
Ci sono ancora le migliaia di miglia, le motonavi al tramonto, le reti da pesca.
Sgorga sangue di pesce dalle cicatrici del cuore morto che non ho mai mangiato.
E non ho mai paura.
Ho bevuto il te con tutti i nomi che non ricordo.
Ho comprato le storie che mi hanno saputo vendere.
Non so riconoscere un cavallo buono dai denti, né una pecora dagli occhi.
Non vinco mai.
Né un filo di seta né uno di cotone.
Compro storie.
Una Casablanca ghiacciata al prezzo di una palma di venti anni.
Per stare in silenzio. Lontano. E non ascoltare.
Né vecchi né bambini francesi.
Nemmeno il mare.
Ancora questo stesso oceano.
I pesci non muoiono di domenica.
**********************************
I walked around the big cities, the raving of a maze with no rules and no direction.
I walked the waters of a river that never dies.
The handmade carpets of an old faceless woman.
I walked mud and shit, centimeters of adrenaline by mountains that I have never seen.
I walked the hands of monkeys, motionless and red and hot.
I walked the dust, the cold, and the constellations of moonless nights.
I walked my dull silence, the voice of a child who has never cried.
I walked bloodless wounds, wrinkles of old men burning slowly.
I walked rotten teeth, black mouths underneath spiky hoods.
I walked in broken shoes, socks inadequate to my skin.
I walked the lightness of the wind, the microscopic footprints destroyed by my camel.
I walked the reversed Coca Cola label, letters and signs that I can not decode.
I walked the half-light colored silk walls, where I only felt comfortable after having bought a few square meters.
I walked only voices of men, women I have not even kissed the hands.
I walked behind wagons and horses, loaded donkeys and calm pastors.
I walked around this time, this country.
This freedom.
This luxury behind the uniformity of the stones.
The fountains and iron, wood and leather and softness.
I walked my voice choked in my lonely journey.
I walked the one that breaks through the day and night.
Words of God nobody listen.
Sounds and shadows of evil birds, fat cats walking.
I walked under a blue wooden boat.
Not only cement and water
Cement and water.
There are fields beneath my feet.
Bare ground, hills and snow.
There are still thousands of miles, motor vessels at sunset, the fishing nets.
Gushing blood of fish from the scars of a dead heart I've never eaten.
And I never fear.
I drank tea with all the names I forgot.
I bought the stories they have been able to sell.
I can not recognize a good horse by the teeth, or a sheep by the eye.
I never win.
Nor a thread of silk or cotton.
I buy stories.
A Casablanca at the price of a twenty years palm.
To be silent. Far. And do not listen.
Neither old men nor French children.
Not even the sea.
Yet this same ocean.
The fishes do not die on Sunday.
Tuesday, January 31, 2012
ORA
Ora :
Dicono che è vero che quando si muore poi non ci si vede più
dicono che è vero che ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv
dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora
dicono che è vero che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema
dicono che è vero che c'è solo un modo per risolvere un problema
dicono che è vero che ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora
non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora
dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando
dicono che è vero che noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo
dicono che è vero che per ogni slancio tornerà una mortificazione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non falro più, ora
non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora
ora
ora...
Di Lorenzo JOvanotti Cherubini
Dicono che è vero che quando si muore poi non ci si vede più
dicono che è vero che ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv
dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora
dicono che è vero che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema
dicono che è vero che c'è solo un modo per risolvere un problema
dicono che è vero che ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora
non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora
dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando
dicono che è vero che noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo
dicono che è vero che per ogni slancio tornerà una mortificazione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non falro più, ora
non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora
ora
ora...
Di Lorenzo JOvanotti Cherubini
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