VIAGGI, PENSIERI, EMOZIONI
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Tuesday, February 15, 2011

HOME

Berlin. There is no longer a clear distinction between east and west. It is not visible. If you do not know in which district you are you couldn't tell if it was east or west. Indeed.There is an area of the old East Berlin is now one of the most modern and chic. It was almost completely renovated and in many streets they are still renovating old buildings. Many streets are a series of fashion shops and restaurants with fine interioris. Italian restaurants and wine bars, Sushi places and China Box.
I'm talking about Prenzlauer Berg, the most striking result of gentrification in Berlin. The road, a perpendicular side street of Schönhauser Allee at the altitude of the homonymous metro station U2.
I started to walk it and began the countdown, guessing which side would the number be. Yeah. Here is how it works, the street numbers start at one side of the road and arrive in sequential order down the street and then make a U-turn and continue the numbering.
50 .... beautiful new buildings here, 49, 48, 47 yellow, 46 pink, 45 white, 44, really neice here, 43. Forty three. Ultradatate decrepit wall full of posters, there's no intercom, the door is always open. (Coming soon on google street view the exact coordinates for unbelievers). Door at the end of the courtyard, second floor. Home.
Very typical Berlin apartment in Berlin typical building.
Entrance, corridor
The floor is wood. Painted in white, but many years ago, is obvious.
The central lamps is missing. Shoe rack, mirror, map of the world.
Kitchen.
The floor is wood. Painted in white, but many years ago, is still obvious.
Shiny yellow paint over the wallpaper.
There's everything you need. Sink, washing machine, fridge, table, dishes, cutlery.
Gas stove with gas oven that serves as heating when necessary.
Bathroom.
Width 150 cm.
Bright blue walls,  paint over the wallpaper. 
Little sink, tiolet and behind the shower with a window overlooking the courtyard. Ops. Slit overlooking the courtyard.
Gas stove that lights up with the noisy maneuvers of a bomber. There's everything you need.
Ops. The bidet?
Um ... no. It is well known. It is typically Italian. or at least Latin. In the north there is not. Never. In any case, there would have been room for it.
(I suspect that someone is doing laundry in this moment, I inexplicably feel arm vibrations).
Most likely, the house was built without a bathroom, since all the pipes are exposed and then I know that the houses of the old East Berlin were without private bathrooms. So it's a luxury that there is one
Working Room
Red floor, white walls. Large table, library.
And...aaaaaaaaaaand.... .... coal stove.
Yes, there is a huge tiled stove that runs on coal.
Every day, or every timeit goes off, I have to put paper, wood and coal and start it. After 2 or 3 hours it starts to emanate some heat Consequently, it cools very slowly and still radiate heat several hours after the last ember was extinguished.
The coal is delivered to your home or you can buy in stores in packs of several dozen kilos. The pieces of coal that make up all these packages are regularly shaped, almost rectangular 5x5x20 cm. Each time you should check that everything is in place, we must empty the ashtray, and so on, like old times.
Thermostat? What is that?
Ah, I also have a small electric heater.
Bedroom.
Huge creaky wooden floor (creaky is not a color)
Ikea futon type bed, wardrobe, armchair, gas stove like the one in the bathroom but not working, I suppose, because I was not tought how to operate it.
 Mini Hi-Fi compact.
 Cart TV with DVD player.
The heating system consists of an electric blanket that I switch on a few minutes before going to bed.
End of the rooms.
The hot water shower, bathroom sink and kitchen sink is instantaneous, with a gas boiler a bit '.. just a little bit ... noisy.
Every time I wash a glass and  I jump back and calm down.
Ah, yes. I always forget about the lion (said in venetian dialect)
But winter is ending, mmmmmm ....
So now that I've also fixed the internet connection that I share with a neighbor, now that I bought a pair of lamps at the flea market to better illuminate the darkest corners, now that I have lit candles to warm up the atmosphere waiting the temperature to raise.I'm home. I insert a new block of coal, put a red kettle on the fire  and I prepare a herbal tea, to sip listening to hot flames, steps on the flat above. I open the window, cold night. It smells of coal. It is in the streets, you can smell the time in a city that has made of it a strange and unique game.

CASA

Berlino. Non c'è più una chiara distinzione tra est e ovest. Non si nota. Se non sai in che quartiere sei non sapresti dire se era est o ovest. Anzi. C'è una zona della vecchia Berlino Est che ora è uan delle più moderne  e chic. E' stata quasi completamente rimessa e nuovo e i lavori di ristrutturazione dei vecchi palazzi continuano in tutte le vie. Le più commerciali sono una successione di negozi di moda e ristoranti dagli interni curati e raffinati. Trattorie italiane e wine bars, Sushi Restaurants e China Box.
Sto parlando di Prenzlauer Berg, il risultato più eclatante della gentrification berlinese.
La via, una laterale di Schönhauser Alle proprio all'altezza dell'omonima fermata della metropolitana U2.
La imbocco e comincio il conto alla rovescia, indovinando se il numero che cerco sarà a destra o sinistra.
Già. Qui funziona così; i numeri civici partono da un lato della strada in successione crescente e arrivano in fondo alla via per poi fare inversione ad U e continuare la numerazione.
....50, che bei palazzi nuovi qui, 49, 48, 47, giallo, 46, rosa, 45, bianco, 44, che bello qui, 43.
Quaranta tre.
Muro decrepito pieno di affissioni ultradatate, non c'è il citofono, la porta è sempre aperta.
(Prossimamente su google street view le coordinate esatte per gli increduli).
Porta in fondo al cortile, secondo piano.
Casa.
Tipicissimo appartamento berlinese in palazzo berlinese.
Ingresso. 
Il pavimento è di legno. E' stato verniciato di bianco, ma molti anni fa, è evidente.
Manca la lampadina centrale. Scarpiera, specchio, planisfero.
Cucina.
Il pavimento è di legno. E' stato verniciato di bianco, ma molti anni fa, è sempre evidente.
Pareti giallo intenso, con pittura data sulla carta da parati.
C'è tutto quello che serve.
Lavello, lavatrice, frigo, tavolo, stoviglie, posate, pentole. Cucinotto a gas con forno a gas che all'occorrenza funge da riscaldamento.
Bagno.
Larghezza 150 cm. Pareti azzurro acceso, con pittura data sulla carta da parati.
Lavandino mignon, tazza, e dietro la tazza la doccia con finestra sul cortile. Ops. Ferritoia sul cortile.
Stufa a gas che si accende con delle rumorose manovre da bombarolo.
C'è tutto quello che serve.
Ops.
Il bidet?
Ehm...non c'è. Si sa. E' tipicamente italiano. o quantomeno latino. Al nord non c'è. Mai.
In ogni caso non ci sarebbe stato.
(ho il sospetto che qualcuno stia facendo la lavatrice in questo momento, mi vibra inspiegabilmente un braccio).
Con ogni probabilità la casa è nata senza bagno, visto che tutte le tubature sono a vista e poi lo so che le case della vecchia Berlino Est erano senza bagno privato.
Quindi è un lusso che ci sia.
Stanza 'ufficio'
Pavimento rosso, pareti bianche.
Tavolo grande, libreria.
E...e.....
stufa a carbone.
Ebbene si, c'è un enorme stufa rivestita di mattonelle che funziona con il carbone.
Ogni giorno, o ogni volta che si spegne, bisogna mettere carta, legna e carbone e farla partire.
Dopo 2 o3 ore comincia ad emanare un po' di calore. Di conseguenza si raffredda molto lentamente e continua d emanare calore anche molte ore dopo che si è estinto l'ultimo tizzone.
Il carbone viene fornito a casa o si compra nei negozi in pacchi di qualche decina di chili. I pezzi di carbone che compongono questi pacchi sono tutti di forma regolare, quasi dei parallelepipedi di 5x5x20 cm circa.
Ogni tanto bisogna controllare che tutto sia a posto, bisogna svuotare il cassetto della cenere, e così via, come ai vecchi tempi.
Altro che termostato.
Ah, ho anche un piccolo termosifone elettrico.
Stanza da letto.
Enorme
Pavimento in legno scricchiolante (non è un colore)
Letto tipo futon Ikea, armadio, potrona, stufa a gas tipo quella in bagno ma non funzionante, suppongo, visto che non me ne è stato illustrato il funzionamento.
Mini sistema Hi-Fi compatto.
Carrello Tv con DVD player.
Il riscaldamento consiste in una coperta elettrica che accendo qualche minuto prima di coricarmi.
Fine delle stanze.
L'acqua calda per doccia, lavandino e lavello è istantanea, con una caldaia a gas un po'...solo un po'...rumorosa.
Ogni volta che lavo un bicchiere faccio un balzo indietro e poi mi tranquillizzo.
Ah, già. me desmentego sempre del leon.

Ma l'inverno volge al termine, seeeeeeee....
E quindi ora che ho anche sistemato la connessione ad internet che condivido con il vicino di casa, ora che ho comprato un paio di lampade al mercato delle pulci per illuminare meglio gli angoli più tetri, ora che ho acceso delle candele per scaldare l'atmosfera in attesa che si riscaldi anche la temperatura,. sono a casa.
Inserisco un nuovo blocco di carbone, metto sul fuoco un bollitore rosso vivo e mi preparo una tisana notturna, da sorseggiare ascoltando vampate di fiamme, passi di qualche appartamento più su.
Apro la finestra, è fredda la notte.
Si sente l'odore del carbone. Si sente per le strade, si sente l'odore del tempo in una città che ne ha fatto un gioco strano e unico.

Saturday, February 5, 2011

C'è un'Italia che vuole cambiare, ma un altro cervello è già fuggito

Il cervello fuggito è il mio.
Se ne è andato dal mio cranio.
Che pensavate, che mi ritenessi uno dei cervelli in fuga?
No, per definizione non lo sono.
Tuttavia anche senza cervello riesco a seguire in diretta la manifestazione di Libertà e Giustizia dal Palasharp di Milano.
E' mi rallegro di questa altra Italia.
Le parole di chi sembra trasmettere una vera voglia di cambiare riescono a spazzare quei sentimenti di sgomento che hanno accompagnato la mia dipartita.
Sono a Berlino, inizia una nuova avventura straniera.
Oggi, da qui. mi piace sentirmi parte degli italiani , donne e uomini, che vogliono riprendersi la propria dignità.
E magari, per davvero, cambiare