Altezza 198cm
Corporatura Robusta
Capelli Biondi con cresta rossa
Nazionalita´ Inglese
Non conosce la lingua locale
Alle 24 del 16 marzo George Blake mancava all´appello.
E George non e´il tipo che non si fa trovare a bordo senza avvertire.
George non esce di notte, non si sballa.
E´un tipo tranquillo e riservato che ama passare le sere seduto a petto nudo sul ponte della barca a leggere o conversare al lume di lampada al cherosene.
Era uscito al mattino, per acquistare provviste. Poi si era congedato dagli altri per andare a consultare internet.
E´stato visto camminnare sul ciglio della strada in direzione dello yacht club alle 16.30.
La sua assenza e´un immediato allarme.
Pochi istanti dopo la mezzanotte un gruppo di persone era gia´in movimento per andare alla polizia e all´ospedale.
Nel frattempo in barca comincia a crescere l´agitazione.
Alle 3 il capitano e altri membri delléquipaggio rientrano dalla prima spedizione.
Nessun risultato.
George non compare nelle liste.
E non si sa se e´un buon segno oppure no.
Alle prime luci dell´alba un gruppo si dirige verso il luogo dove e´stato visto lúltima volta e comincia a cercare lungo i fossi, dietro gli arbusti.
La prima ipotesi e´che sia stato urtato da un´auto.
Un altro gruppo si dirige verso la citta´ per andare a mostrare alcune foto segnaletiche e per consultare nuovamente le forze dell´ordine.
Nel frattempo la barca si trasforma in un campo base.
Telefonate, email, comunicazioni radio...
Tutti i mezzi sono attivati.
I vari gruppi di psedizione riportano un resoconto ogni mezz´ora.
A meta´ mattinata non si sa ancora nulla.
Qualcuno si interroga sul fatto che Paraty e´una citta particolarmente sicura e non ci sono ne´mendicanti ne´si nota alcun segno di poverta´.
Ma se il Brasile e´un paese con un alto indice di poverta´, dove sono i poveri?
Forse vengono tenuti fuori dalla citta´ con la legge o con la forza...
E quindi potrebbero essere in agguato.
Un inglese solitario allímbrunire e´una buona preda.
Forse e´stato derubato, rapito....
Ma l´ípotesi piu´accreditata e´che si sia spinto nella foresta per una passeggiata e che si sia fatto male al punto da non potersi muovere.
Piove.
Un gruppo si dirige verso la foresta e comincia a cercare nella giungla.
A bordo dell´Heraclitus la tensione si taglia col coltello.
La pioggia entra dai boccaporti.
Si sente odore di umidita´.
Si scivola sul pavimento di legno.
Nonostante tutto qualcuno sta preparando il pranzo e qualche stuzzichino per la presentazione del pomeriggio.
Gia´, ad aumentare la tensione c´é pure la presentazione del pomeriggio e il reading di John.
Ma a conti fatti non ci sono ancora ne´ morti ne´feriti, solo l´ignota condizione di un amico scomparso.
George.
Dove sei amico mio?
Un urlo.
Hanno trovato le scarpe sulla spiaggia.
Affogato?
Dove sei amcio mio?
Non passa molto tempo che un altro urlo mi squote il cuore.
L´hanno trovato.
Bagnato, stanco.
E silenzioso. E quieto. E grande. Come sempre.
E´ scalzo ed ha qualche taglio sotto i piedi ma sembra stia bene.
Impugna un bastone di legno.
Scende dalla scialuppa, sale a bordo dell´Hraclitus, lo abbraccio e piango.
Ma nessuno vede le mie lacrime.
Sono silenziose e invisibili sotto la calda pioggia.
George si lava, si asciuga, mangia...e racconta la sua storia.
L´altra faccia della nostra agitazione.
´Mi sono inoltrato nella giungla per accorciare la strada.
Dopo un po´ho chiesto ad un passante se ero sulla strada giusta per arrivare alla spiaggia.
Credo mi abbia detto di si.
Ho pensato di seguire un torrente. L´ácqua scende verso il mare.
Invece mi sono trovato a piedi di una enorme pozza d´acqua, al buio.
La mia testardaggine e il mio orgoglio mi hanno fatto desistere dal tornare indietro.
E cosi´ ho proseguito nell´óscurita´ancora per un po´.
Sono arrivato ad una cascata ed ho deciso di trascorre li´la notte, svegliandomi di tanto in tanto per saltare o fare altri esercizi per mantenermi un po´caldo.
Alle prime luci ho cominciato a camminare, ripercorrendo i miei passi.
Di tanto in tanto uralvo HOLA, HALLO, per farmi sentire da eventuali passanti.
E´infatti qualcuno mi ha sentito, mi ha avvicinato e io ho cercato di far capire cosa mi era successo. Mi hanno invitato a casa loro, mi hanno fatto fare una doccia sotto la canna di babmboo che raccoglie lácqua dal torrente mi hanno dato cibo, vestiti asciutti.
Poi sono ripartito seguendo le loro indicazioni e sono arrivato di nuovo sulla strada dove ho incotrnato Craig ´.
George sta bene.
Ora siamo di nuovo tutti.
Se pian piano comincia a sparire qualcuno e´perche´l´équipaggio oceanico si sta disgregando.
Le rotte si dividono.
E´un momento un po´triste.
Noi.
I 14 che hanno rimesso in mare l´Heraclitus ora prendiamo direzioni diverse...
Chissa´se ci rincotnreremo... da qualche parte...su qualche altro mare.
1 comment:
Ciao Dario,
che meraviglia avere tue nuove così eccitanti, quasi si avvicina giugno eppure mi sembra ieri... e quanto lunghi sembreranno per te questi mesi di vita così intensa.
Mi piacerebbe sentire la tua voce ma per adesso mi accontento delle notizie che mi da Giorgio.
Un abbraccio, a presto amico.
Nico
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