VIAGGI, PENSIERI, EMOZIONI
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Friday, June 12, 2009

+1. Un anno in 23 minuti e rotti

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Mancano poche ore.
Se un giorno è poche ore.
Se mi metto a contare tutte quelle che ci sono in un anno.
16 Giugno 2008
16 Giugno 2008+1
Un anno.
Tolto quell’uno….
Un giorno, lo stesso.
O soltanto una notte?
Luogo diverso. Continente diverso. Mondo diverso.
Diverso da quella lontana Australia di 4 anni fa, quando mi preparavo per tornare a casa.
Dopo un tempo che non sapevo descrivere se non dilatandolo e costringendolo dentro un breve sogno.
E cominciai ad aspettare il risveglio.
Puntuale, mi sono svegliato.
In Africa, a Città del Capo. A vivere a stretto contatto con un gruppo di persone di tutto il mondo. Dormivo, mangiavo, parlavo, ridevo e piangevo sempre con loro. Lavoravo con loro.
Per 5 mesi su e giù per i ponteggi a smartellare, scalpellare, tagliare, spostare, caricare, pulire, svuotare, e galleggiare su una barca di cemento.
Heraclitus.
L’unica costante e’ il cambiamento.
Mentre ero in Africa sono riuscito a ritagliarmi una pausa per viaggiare dentro il suo cuore caldo. Il Malawi. E scendere giù, lungo la costa del Mozambico, fermandomi per qualche giorno a vivere con un centinaio di bambini.
E poi di nuovo Sud Africa.
Per partire.
Avevo deciso. Mi sarei imbarcato su quella barca che da relitto com’era abbiamo rimesso in acqua.
E siamo partiti.
L’ultimo giorno di primavera. Il mare era calmo,
E il vento ci aspettava più a nord.
E poi....
Poi.
Poi il mare. L’Oceano.
60 giorni di oceano e vento.
Sole, luna, stelle e pianeti.
E io.
Sovrastato da tutto quell’universo, affidato alle onde e alla direzione del vento.
Sopra chilometri d’acqua, abissi e infinito.
Piccolo al punto da dimenticarmi di avere una dimensione, per espandere ogni sensazione oltre quello che potevo vedere.
Non erano nuvole di pioggia i miei pensieri. Solo cumuli bianchi di oceano e cielo, che osservavo. E osservavo. Erano gli unici attori delle mie canzoni. Ascoltate sottovoce.
In una notte di luna piena, o sotto un cielo senza stelle, all’alba, al tramonto, nella accecante luce di un mezzogiorno d’acqua, ho scritto lettere consegnate alle onde. E ho scritto parole per te.
Ho avuto la possibilità di dedicare ad ogni nome che sia o sia stato parte della mia vita, un movimento, un pesce, un disegno, un gioco di mulinelli.
Fino al giorno che fu di nuovo ........
Teeeeeeeeerrrrrrrrrraaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Era il Brasile, L’America.
Il carnevale, la gente, le spiagge, la giungla.
Gli amici.
E i saluti.
Per molti dei 14 del Sud Atlantico il Brasile e’ stata la meta.
E anch’io, forse ancora un po’ sconcertato ho deciso di venire qui.
In Argentina. A Buenos Aires. Tra gente che ha le mie stesse radici.
Italiane.
Ad ascoltare un po’ di quel sentimento triste che si balla. Il Tango.
E ballare.
E preparmi, ancora, a partire.
Questa volta cari amici, il mio viaggio non si ferma qui.
Continua.
Non sono ancora stanco.
Ho un’immensa voglia di riabbracciarvi, di stare con voi.
Ma ho ancora un po’ di energia per andare a scoprire qualche altro angolo di mondo e qualche altra piega dell’acqua.,
E’ stato un anno intenso.
Non sempre sul filo della felicità. Ho avuto un inizio molto forte, al punto da pensare di aver sbagliato posto, di essermi risvegliato dove non sapevo nemmeno se dovevo girarmi quando qualcuno pronunciava il mio nome.
Quale?
Quello da marinaio, da muratore, da falegname, da designer, da scrittore, da bietolaro, da scolaro, ....
O il mio nome su facebook, su hotmail, libero, tiscali, spacelive, myspace, linkedin, vodafone, banca, posta, skype, messanger, wikipedia, youtube, google, twitter, torrent, un sito web, un blog, otto mail, 5 numeri di telefono, 3 indirizzi.
20 nickname
Ma chi cazzo sono? Sono una collezione di chiocciole e password, una faccina e una fotina. Clikkami, mi puoi ingrandire..
Se vuoi mi puoi cancellare. Non sono più tuo amico.
Eppure io ho soltanto un nome
Il mio.
Quello da niente, soltanto da uomo.
E da qui, racconto la storia di come vivo. Qualche volta sono.
Tra qualche giorno e’ il mio compleanno e un anno di piu`e’ anche sul mio tempo.
Crisi dei trentanni appena iniziata, figli? Non che io sappia. Moglie? Non mi pare. Soldi? Mmmmmm- Soldi? Cosa sono? Roba da mangiare??
E’ tutto possibile.
A volte grande al punto da fare paura.
Hai mai avuto paura della libertà?
Io si.
L’ho vista.
E’ immensa.
E sapere di esservi dentro e’ più disorientante di un viaggio sull’oceano.
In barca c’è la bussola, il sole, le stelle.
Nella libertà non c’e`niente.
E’ tutta da riempire.
E’ come un paesaggio nuovo che costruisci tu.
Ci puoi mettere città, montagne, oceani.
Oppure le tue scelte.
E godere nel contemplarle.
Ho scelto di arrivare fin qui, e di continuare. Felice di questo anno.
Quell’uno non mi pesa perchè non e`uno in meno da vivere, ma uno in più che ho vissuto.
Incontrando nuovi amici, senza dimenticarmi mai ....di te.
Ciao

4 comments:

gio said...

Mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia
sono giorni di finestre adornate

canti di stagione
anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d'amore

senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo
ore infinite come costellazioni e onde

spietate come gli occhi della memoria
altra memoria e no basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro
i futuri incontri di belle amanti scellerate

saranno scontri
saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni
mille anni al mondo mille ancora

che bell'inganno sei anima mia
e che grande il mio tempo che bella compagnia
mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni

mi sono guardato piangere in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani

che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo
mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia

e che grande questo tempo che solitudine
che bella compagnia

........ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere .....
.....
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria

col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità ....

ho scritto questi testi perche oltre che essere sentiti meritano di essere letti, poce volte succede che un testo sia cosi potente da spaccare il guscio della musica e andare a scriversi su pagine.

caro da.
senza dubbio tu sei un anima salva.
la cosa bella dell'anima e che puo vivere ovunque e dovunque...puo volare puo piangere e ridere insieme.....e sai cosa ti dico allora?
che grazie a te anche la mmia lo e.
buon compleanno.
giotumarepensionato

Anonymous said...

Grazie Dario,
nel giorno del tuo compleanno mi hai regalato un pianto,
uno di quelli che piacciono a me,
forti, bagnati, singhiozzati...
Quelli che fanno da balsamo ai nervi,
prima aggrovigliati, crespi, arricciati, poi lisci, morbidi come le onde...
Un abbaccio fratello.
A presto.
Nico

Paolo said...

Quando entro nel tuo blog, caro Dario, mi sembra di aprire un libro di poesie,un libro che mi incanta, mi emoziona e mi fa credere quanto sia meravigliosa la vita!
Le note del tuo pianista sono ricche di ricordi con te.

Un abbraccio forte

Paolo

dar said...

grazie.